FONDAZIONE ONDA: chi siamo e cosa facciamo
L’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere nasce nel 2015 come Associazione trasformandosi poi nel 2019 in Fondazione e si propone come modello innovativo multistakeholder per promuovere la medicina di genere e migliorare la salute delle donne secondo un approccio life-course.
L’obiettivo secondo i fondatori (Francesca Merzagora, Gilberto Corbellini e Alberto Costa) era quello di promuovere la medicina di genere studiando le patologie a maggior impatto epidemiologico nel mondo femminile (nel tempo anche in quello maschile) in tutte le fasce di età.
Il concetto di medicina di genere prende le mosse dall’idea che le differenze tra uomini e donne, nell’ambito della salute, siano ascrivibili non solo alla loro caratterizzazione biologica e alla funzione riproduttiva, ma anche a fattori ambientali, socio-relazionali, economici e culturali che connotano il genere.
Molte malattie comuni a uomini e donne si manifestano infatti in modo diverso in termini di incidenza, sintomatologia ed evoluzione clinica, così come i farmaci mostrano differenti profili di efficacia, sicurezza e tollerabilità nei due generi.
La medicina di genere ha compiuto tanti passi avanti in questi anni e l’Italia è all’avanguardia essendo il primo Paese europeo a avere una legge dedicata e un Piano attuativo che sottolinea l’importanza di un approccio di genere in Sanità a garanzia della centralità del paziente e della personalizzazione degli interventi.
Fondazione Onda svolge attività istituzionale (attraverso un’azione di lobby positiva con un gruppo di Parlamentari e gli Assessorati regionali), di ricerca (attraverso indagini conoscitive sulla popolazione, sui pazienti per indagare il percepito e il vissuto di specifiche patologie e sulla classe medica), editoriale (con la pubblicazione annuale di un Libro bianco e di brochure riunite nelle collane Onda medica, rivolta ai clinici e sull’Onda della salute rivolta alla popolazione) e di comunicazione (attraverso campagne social sui principali canali e con un’intensa attività di ufficio stampa).
I principali interlocutori, oltre alle Istituzioni, sono gli ospedali italiani (riuniti nel network Bollini Rosa), le RSA e le Case di riposo (riunite nel circuito Bollini Rosa-Argento), le Società scientifiche, i media, la popolazione e le Associazioni di pazienti.